Tutti noi abbiamo bisogno di una pausa. A maggior ragione ora. Una pausa non tanto e non solo per riposarci, ma una pausa da noi stessi e per noi stessi. Nella quale poter estraniarci dalla realtà quotidiana e dare sfogo alla nostra fantasia e ai nostri sogni. E quale periodo dell’anno migliore, se non il suo inizio?
Ci sono preclusi gli svaghi degli scorsi anni, e quindi ho pensato a qualche passatempo domestico per aiutarvi a dimenticare per un po’ – se possibile – gli stati d’ansia e le preoccupazioni del passato annus horribilis, e ad evadere per un po’ dalla quotidianità.
Medicina per l’anima
(Iscrizione sopra la porta della Biblioteca di Tebe)
Allegro ma non troppo (il Mulino, Bologna, 1988) è una raccolta di due brevi saggi di Carlo M. Cipolla, originariamente pubblicati in inglese in forma ristretta, riservata ai suoi amici. Favola d’amore. Le trasformazioni di Pictor (Stampa Alternativa, Roma, 1966) è stata scritta nel 1922 da Hermann Hesse per la cantante Ruth Wenger (che due anni dopo divenne sua moglie), e scaturita dalle illustrazioni da lui stesso disegnate. Hesse la definì “… una fantasia orientale – occidentale, una seria parafrasi del mistero della vita per il sapiente (…) accessibile alla lettura infantile come una gaia favola”. 4 3 2 1 (Einaudi, Torino, 2017) è un romanzo di Paul Auster, finalista del Booker Prize 2017, molto originale nella sua struttura e nello sviluppo della narrazione. Il giorno dei Lord (Fazi Editore, Roma, 2018) è un thriller scritto da Lord Michael Dobbs, un politico britannico già consigliere di Margaret Thatcher e capo dello staff del Partito Conservatore. Ad una trama avvincente unisce una notevole ironia nella descrizione del milieu politico.
I vecchi numeri di Topolino, Tex, Diabolik e Alan Ford, ai quali avrete già sicuramente pensato.
Il cinema è la scrittura moderna il cui inchiostro è la luce
(Jean Cocteau)
Stanchi di leggere? Alcuni film da (ri)vedere: Hugo Cabret, di Martin Scorsese; Zelig, di Woody Allen; The Artist, di Michel Hazanavicius; A Beautiful Mind, di Ron Howard; Il discorso del re, di Tom Hooper. E se vi piace la tensione The Shining, di Stanley Kubrick ancora oggi non vi deluderà.
Senza musica la vita sarebbe un errore (Friedrich Nietzsche)
Questa musica, insieme a tanta altra, mi ha fatto compagnia nei mesi passati: Suites francesi BWV 812-BWV 817 di J.S. Bach, nell’esecuzione di Glenn Gould; Bachianinha, Toquinho; Never Let Me Go, Bill Evans; Stairway to Heaven, Led Zeppelin; Concierto de Aranjuez di J. Rodrigo, nella versione per tromba interpretata da Miles Davis; The Koln Concert, Keith Jarrett; Cantique de Jean Racine op. 11 di G. Fauré, nella versione di Radio France, registrata a casa dai singoli coristi durante il lockdown e poi mixata; Atom Heart Mother, Pink Floyd; Manha da Carneval, Baden Powell; Honky Tonk Train Blues, Emerson, Lake & Palmer; A winter’s tale, Queen.
La gola non è un vizio segreto
(Orson Welles)
E per volervi bene fino in fondo, lasciatevi andare alla golosità con questo facile semifreddo:
montate ¼ di panna, aggiungete 3 cucchiai da minestra abbondanti di purée di castagne, 3 rossi d’uovo, 3 cucchiai da minestra di marrons glacés rotti, 3 cucchiai da minestra di cioccolato amaro rotto a pezzetti, e mescolate bene il tutto, facendo diventare il composto una crema omogenea. Mettete in freezer per una notte. Si conserva in freezer (nell’ipotesi che avanzi) e va tenuto a temperatura ambiente una mezz’ora prima di consumarlo.
Con i miei migliori auguri
Gianluca Sabbadini